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Niente va come voglio VS gli imprevisti fanno parte del gioco. Tu da che parte stai?

Perché eventi apparentemente simili generano comportamenti diversi tra le persone?

Qualche articolo fa abbiamo sottolineato quanto sia determinante il modo con cui leggi la realtà e gli attribuisci un tuo significato, cioè quanto sia la tua percezione soggettiva ad alimentare lo stress. Infatti non sono gli eventi in sé ad essere universalmente stressanti ma sono i significati che gli dai a renderli tali. Esistono sicuramente degli eventi che generano, tra le persone, reazioni simili come il lutto, la perdita del lavoro, la ripresa da un incidente o da una separazione, il sottoporsi a cure mediche… questi sono alcuni esempi di eventi che non lasciano indifferenti e che richiedono un certo “sforzo di adattamento” fisico ed emotivo ad una nuova condizione. Sebbene questo sia vero, c’è da dire che la realtà non è qualcosa di totalmente oggettivo ma è una dimensione che ognuno osserva e interpreta attraverso le proprie lenti.

Se indossassimo gli stessi occhiali per filtrare la realtà avremmo, tutti, lo stesso grado di accettazione o di disperazione di fronte ad un certo evento: soffriremmo allo stesso modo, ci rialzeremmo da una sconfitta o da un dolore dopo lo stesso tempo, vivremmo quella situazione con la stessa intensità. Essere sottoposti ad una valutazione, che sia un esame o una gara, dovrebbe generare in tutti coloro che la vivono la stessa risposta, ad esempio di apprensione, ansia, notti insonni… eppure non è così.  Tutti costruiamo dei modelli di osservazione della realtà e questi si rivelano più o meno adatti a raggiungere i nostri obiettivi.

A chi non piace avere ragione?

Un punto è proprio questo: talvolta preferiamo cercare nella realtà elementi a conferma delle nostre tesi. Se sei portato a pensare che il mondo ce l’ha con te perché i tuoi piani, per un motivo o un altro, sono sempre disattesi cercherai sicuramente, in ogni esperienza, quegli elementi che “non vanno”.

Se credi invece che gli imprevisti facciano parte del gioco e può succedere che i piani non vadano esattamente come pensi, piuttosto che prendertela, mettere il muso e alimentare da solo il tuo stress svilupperai una capacità di leggere gli eventi che ti permetterà non solo di essere lucido ma anche di trovare risorse funzionali alla situazione.

3 lenti di osservazione che non permettono di raggiungere i tuoi obiettivi

  • A volte può essere impellente il bisogno di cercare conferme per dire che “SI’, avevi ragione!” “E’ proprio vero che il mondo ce l’ha con te!” e che “non te ne va bene una!”. Osservando la realtà ne sacrifichi una parte per proteggere te stesso. Tutelarti diventa la tua priorità a discapito dei tuoi stessi obiettivi e per questo cercherai tutti quegli elementi che ti diano ragione, perché in quel momento per te è molto più importante proteggerti e dirti che è come pensi.
  • Essere vittima, ovvero auto commiserarsi, è più semplice che assumersi la responsabilità di metterci la faccia avendo giocato le proprie carte.
  • Cercare le cause di un fallimento all’esterno di te. Questa modalità aiuta a consolare dei fallimenti o degli eventi negativi salvaguardando però la tua autostima e reputazione interna. In fondo quello che ti dirai è che non è colpa tua.

Adotterai invece un modello funzionale quando il tuo modo di osservare la realtà ti fa avvicinare alla meta. Anche se non è andata come avresti voluto, saprai osservare le potenzialità che riserva una situazione inaspettata. Perché è una questione di punti di vista.

La realtà non è uno stato oggettivo ma è una dimensione che ognuno interpreta secondo i propri filtri. Proprio per questo hai molto più potere di intervenire sugli eventi di quanto, spesso, ti riconosci. Imparare ad osservare la realtà in maniera funzionale è possibile ma richiede un tuo impegno consapevole, una forte volontà e la tua disponibilità a guardare da un’altra prospettiva.

E tu con quali lenti osservi quello che ti succede?

Dott.ssa Francesca Giambalvo – Psicologa, consulente in Psicologia dello sport

Riferimenti

Trabucchi P., “Resisto dunque sono. Chi sono i campioni della resistenza psicologica e come fanno a convivere felicemente con lo stress.” (2007)